E così l'Italia s'è fatta i suoi primi 70 anni da Repubblica senza che vi sia stato un italiano di fama a spiegare cosa questo termine significhi e di conseguenza perché lo status di repubblica sia così diverso e migliore di quello della monarchia. E' terrificante ma ancora oggi, con tutti i luminari che esistono nella Penisola, con tutti quelli che popolano il Continente, con tutte le illustrissime menti che brulicano sulla Terra, nessuno di loro s'è degnato di chiarire sostanza e senso della Repubblica.
Impero, monarchia e tirannide in genere: un individuo
e la sua famiglia, con una stretta cerchia di consociati,
con la forza posseggono lo Stato e comandano sul Popolo.
Repubblica: il Popolo è sovrano su tutto ciò che gli pertiene,
su ciò ch'è Pubblico (Stato, suoi Poteri, beni e risorse)
e democraticamente lo gestisce con incarichi temporanei.
Quando un Popolo lotta contro il tiranno lo fa per strappargli la proprietà dello Stato: innanzitutto il Potere Legislativo, Amministrativo e Giudiziario. Il perché di tante dolorosissime guerre sta tutto nell'infinitamente grande e legittimo desiderio di togliere al tiranno tutto ciò che questo gran testa di cazzo s'è preso con la forza e detiene a vita lui e tutta la brutta famigliaccia sua. L'essenza ed il perché di tanto scorrere di sangue nelle varie epoche storiche stanno tutto in quella sovranità (che detta con termine quotidiano vuol dir dominio, possesso, proprietà) che il Popolo conquista al fine di esserne partecipe e realizzar così la Democrazia.
E tutto un mondo, non sol l'Italia, non sol l'Europa ma tutti i Continenti, sono ancora nelle condizioni politiche di godere di un sol Potere dello Stato realmente democratico: perché concesso con rigoroso mandato temporaneo. Mentre la montagna degli altri due Poteri dello Stato, l'Amministrativo ed il Giudiziario, sono ancora nelle stesse condizioni organizzative che ogni impero, monarchia e tirannide concepì per crearsi e mantenersi senza problemi: regalati a vita ad una minoranza, ad una casta.
Questo è uno schifo che la Storia non perdonerà. Avendo i vari Paesi del mondo (tutti sottomessi alla stessa ufficiale incultura) reso democratico il solo Potere Legislativo e lasciato gli altri due Poteri, i loro Enti Statali, nelle mani di una casta di carrieristi che mai restituisce al Popolo Sovrano impieghi, poteri e redditi pubblici, della Repubblica, in qualsiasi momento un tiranno, qualcuno che voglia detenere a vita il potere, può tornare ad insediarsi anche nel Potere Legislativo.
Game over.
Tragico fatto è che, a quasi vent'anni dalla concezione del Manifesto della Repubblica, chi qui scrive è l'unico partigiano in servizio attivo. Non a difendere la Repubblica, ché non l'abbiamo ancora realmente avuta nè quindi potuta conoscere e tantomeno godere. Bensì ad affermarne il principio di condivisione che può avvenire e può far salvo il mondo solo grazie alla temporaneità degli incarichi pubblici, dei ruoli di tutti e tre i Poteri dello Stato. Nel celebrare i 70 anni di una Repubblica rimandata a data da destinarsi, bisogna ancora asserirne il fondamento: la Repubblica, in latino Res Publica, è tale solo se condivisa. Accessibile e partecipata.