P U B L I C W O R K 2 . 0
Copyright © 09/03/40 Danilo D'Antonio - Alcuni diritti concessi - Originale
Di questi tempi, in cui un lavoro, una attività retribuita, un reddito, sono realtà più inconsistenti ed irraggiungibili di un miraggio nel deserto, mentre i governi dei vari Paesi del mondo si arrabattano per risolvere la "crisi" facendo quasi sempre il peggio che si possa fare: ripetere gli errori del passato, a noi persone semplici, cittadini qualsiasi, tocca il compito, in verità non gravoso ma un entusiasmante compito, di immaginare un futuro contenente il meglio che si possa ottenere dalla vita, per la nostra stessa vita. Ed allora immaginiamo, perché prima di fare alcunché non può non esservi che la fase del concepimento puramente ideale, come possano procedere le cose, partendo da una revisione dell'organismo centrale alla società.
Immaginiamo di sederci davanti al nostro desktop, notebook, netbook, un qualsiasi monitor insomma, e di recarci presso il sito telematico Public Work 2.0, nascendo sistema d'interfaccia con l'insieme delle Pubbliche Attività. Immaginiamo di aprirvi un ormai classico account e di riportarvi dentro le nostre generalità e poi via via le nostre skill acquisite od in via, o perfino in desiderio, di acquisizione. E poi ancora le nostre esperienze, attitudini, preferenze, anche delle località, od entro quale raggio, preferiremmo rimanere, e così pure quelle caratteristiche psicofisiche che volessimo dichiarare. Insomma: ogni cosa che possa esser d'aiuto al sistema per qualificarci ed utilizzarci al meglio ed a noi per trovare un inserimento adatto e gradito.
Immaginiamo che il sistema Public Work 2.0, una volta terminata l'acquisizione dei dati della nostra persona, ci chieda entro quanto tempo desideriamo essere inseriti in una organizzazione lavorativa: se preferiamo mantenerci per un po' di tempo in attesa di un lavoro in particolare, o semplicemente per godere di un periodo di riposo, oppure se desideriamo immediatamente impiegarci in qualche attività. Immaginiamo che a questo punto il monitor ci offra una schermata contenente la lista o rosa delle disponibilità presenti, ordinate a nostro piacimento per tipologia, retribuzione, località, durata dell'incarico, data di scadenza dell'impiego del presente addetto e subentro del nuovo che saremmo noi.
Già, il subentro: è a questo punto che appare evidente la differenza tra un qualsiasi sito di collocamento nell'ambito delle attività private ed un ben più composito, armonioso, collaborativo, ricco sistema di inserimento all'interno delle Pubbliche Attività. Se nell'ambito privato è giusto che il proprietario dell'attività possa legittimamente decidere come impostarla, stabilendo, tra l'altro, se sia il caso di mantenere rapporti duraturi o meno, nell'ambito del settore pubblico è parimenti giusto alternarci periodicamente, noi cittadini, all'interno dei singoli ruoli. Ciò sia per evitare la corruzione derivante dal ristagno e la conseguente invasiva oppressione statale sia per realizzare una struttura efficacemente interfacciata con la realtà: dinamica e fluida, capace di mutare facilmente secondo le necessità.
Proprio il subentro è la chiave di volta che, al contrario di quanto si possa d'acchitto pensare, può renderci tutti felici, iniziando immediatamente a far funzionare alla perfezione la società e quindi donando ad ognuno di noi soddisfazione, sicurezza e tranquillità. Vediamo perché.
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