Un indicatore unico di democrazia


Copyright © 20/10/43 Danilo D'Antonio - Alcuni diritti concessi




Quando la cultura è detenuta da una chiusa congrega di monopolizzatori, la verità viene metodicamente emarginata ed i vari fenomeni della vita finiscono per divenire incomprensibili. La confusione cresce piano piano fino a divenire devastante. Proprio come oggi. Ad esempio: per determinare il grado di democrazia di un Paese, si è giunti ad utilizzare diverse decine di indicatori, proprio il gran numero e la varietà dei quali ci impedisce di afferrare il concetto essenziale della democrazia.

E quindi il modo della sua corretta applicazione.

Eppure tutte le cose, anche le più complesse, una volta scompostele ed assimilatele per bene, possono essere ricondotte ad un grado elementare di semplicità che rende molto più agevole affrontare la vita. Così, a fronte dei mille complessi metodi usati per conoscere il livello di democrazia di un Paese, esiste un indicatore in grado di determinare con numerica precisione la percentuale di democrazia effettivamente realizzata e di condurre a stabilire la sua qualità con la più risolvente definizione.



QUESTO INDICATORE È DATO ESATTAMENTE DAL FATTO CHE UN RUOLO PUBBLICO,
DI GOVERNO O MANSIONALE, VENGA O MENO PERIODICAMENTE RESTITUITO AL POPOLO.



Nel caso della nostra amata Italia, ponendo equivalga a 3.500.000 il numero totale di pubblici incarichi (comprensivi degli assunti e degli eletti, solo questi ultimi venendo però regolarmente restituiti alla popolazione) si ottiene facilmente il livello di democrazia in valore percentuale rispetto al valore pieno raggiungibile con la totale restituzione al popolo dei ruoli dello Stato. Così come vengono identificati con precisione i luoghi dove la democrazia manca.

Ad esempio in campo amministrativo, educativo, informativo, ma pure fiscale, giudiziario e repressivo, sanzionatorio e poi statistico, urbanistico, paesaggistico ed ancora sanitario, etc. etc. etc. parrebbe non ci sia un gran livello di democrazia, perché non vi è un sol ruolo, un sol impiego, che venga regolarmente restituito al popolo italiano con lo scopo si abbiano il necessario ricambio e partecipazione. Affinché ognuno a turno possa sperimentare di persona cosa significhi subìre, da comune cittadino, le regole dettate dal Parlamento ed applicate dai burocrati.

Al contrario si fa di tutto per focalizzare le menti sulla sola "politica" (cioè il Potere Legislativo) di modo che nessuno noti che tutti gli altri, parimenti importanti, Poteri dello Stato vengono ancora detenuti a vita dai carrieristi pubblici, dagli assunti a vita nei Pubblici Impieghi, seguendo arcaici ordinamenti che si originarono in epoche fortemente pre-democratiche.



Ordunque riassumiamo:


IL NUMERO DI RUOLI PUBBLICI CHE VENGONO PERIODICAMENTE RESTITUITI AL POPOLO FORNISCE LA PERCENTUALE DI DEMOCRAZIA REALIZZATA. L'IDENTIFICAZIONE DEI RUOLI CHE VENGONO PERIODICAMENTE RESTITUITI AL POPOLO FORNISCE LA QUALITA' DELLA DEMOCRAZIA REALIZZATA.



Qualcuno, tempo fa, ebbe a dire che l'essenza della democrazia consiste in null'altro che la possibilità di cambiare chi governa. Evidentemente non la raccontò tutta. Avrebbe infatti dovuto dirci che la democrazia consiste nella possibilità di cambiare, sì, chi ci governa ma anche chi ci amministra, chi ci educa, chi ci informa, chi ci cura, chi ci misura con le statistiche, chi riscuote le tasse, chi ci controlla, chi ci giudica, chi ci reprime, chi ci imprigiona, etc. etc. Se fosse stato detto questo, se solo si fosse compiuto questo piccolo passo in avanti verso una piena verità, oggi il mondo sarebbe ben diverso. Del tutto irriconoscibile.


Bene: oggi si fa un gran parlare di SOVRANITA' ma, come tipicamente avviene quando si lascia campo libero agli "esperti", più passa il tempo più l'oggetto dell'attenzione viene dissolto dalla loro vaghezza. Noi, che esperti non siamo ma, come popolo, vogliamo goderla come ci spetta da Costituzione, dobbiamo asserire fino a che divenga chiaro che la sovranità, concetto che si sposa bene con quello di proprietà, va riferita a tutto ciò che riguarda il PUBBLICO, a tutto ciò che pertiene ed appartiene alla collettività, al popolo italiano. Quindi i beni materiali ed immateriali, terreni, immobili, valori, istituzioni, enti decisionali e mansionali.

Riformulando possiamo dire che la SOVRANITA' è relativa a quanto di pubblico, quindi da condividere e partecipare, esiste in una società: alla RES PUBLICA, in italiano REPUBBLICA. DEMOCRAZIA consiste appunto nella condivisione e partecipazione ai beni e risorse sui quali il popolo possiede la SOVRANITA'. Comprendiamo e sviluppiamo a fondo questi concetti, da noi stessi semplici esseri umani dotati di comprendonio e sensibilità. Prendiamo noi la parola. Mettiamo finalmente a tacere quella casta di insegnanti, docenti e "pubblici" informatori il cui unico scopo, da settant'anni, è tenerci lontano dalla piena verità. Lontano dalla DEMOCRAZIA.

Lontano dai "loro" posti fissi e carriere.

Esclusi dalla nostra stessa REPUBBLICA.

Non solo italiana ma anche dalla RES PUBLICA dell'Unione Europea.


Fuori dunque tutti i carrieristi dalla Funzione Pubblica, da ogni santo Potere dello Stato.
Dentro, rigorosamente a tempo determinato, cittadini competenti e preparati al ruolo.







_ Quesiti d'ordine legale sulla sovranità popolare e la democrazia _



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